“La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti” di Gabriele Nissim

Pubblicato: giugno 13, 2011 in Attività

Mercoledì 15 giugno verrà presentato, nella sala S. Rita, l’ultimo libro di Gabriele Nissim “La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti”. A parlarne, insieme all’autore, sono stati invitati Françoise Kankindi cittadina italiana di origine rwandese e presidente di Bené Rwanda (figli del Rwanda), David Meghnagi nato in Libia, psicanalista, docente universitario a Roma 3 e ideatore e direttore del Master Internazionale di didattica della Shoah. Infine, Alessandro Litta Modignani, giornalista di origine armena ed esponente storico del Partito Radicale, sempre in prima linea nelle campagne per la difesa dei diritti civili e dell’ambiente.
Il pubblico avrà l’occasione di ascoltare esperienze più o meno dirette di chi ha subito tragedie indicibili, ma che ha anche incontrato persone che con le loro azioni e il loro coraggio hanno saputo  opporsi al male e, in molti casi, salvare vite umane.
Secondo la cultura ebraica, il mondo si regge su 36 Giusti, senza i quali il Male prevarrebbe e l’umanità soccomberebbe. Nel Memoriale della Shoà, lo Yad VaShem a Gerusalemme, vi è un giardino nel quale ogni albero è dedicato ad un Giusto. Ma chi sono i Giusti? Gabriele Nissim lo spiega bene nel suo libro: sono «non uomini santi ma imperfetti come lo siamo tutti, li possiamo considerare degli amici che ci insegnano a vivere la nostra quotidianità con il piacere di venire in soccorso del più debole, di avere il coraggio di pensare da soli, di non mentire a noi stessi, di essere capaci di mettersi al posto degli altri, di saper perdonare, di non sentirsi depositari della verità». Chiunque di noi può essere un Giusto, nessuno è esente da questi doveri perché si può sempre fare qualcosa, come dimostra lo stesso Nissim, fondatore insieme ad Anna Maria Samuelli e Pietro Kuciukian, del Comitato per la foresta dei Giusti (Gariwo) che valorizza le esperienze di resistenza a tutti i totalitarismi: si possono ricordare le persone che hanno fatto del bene, evitare che le loro azioni restino ignote, oppure si può tentare di aiutare chi ora si trova in difficoltà. Per essere un Giusto non è necessario mettere a repentaglio la propria vita o tuffarsi in situazioni estreme, non si deve pretendere di cambiare il mondo o il corso degli eventi, ma è sufficiente “esercitare le proprie responsabilità”, fornire una speranza a chi vive una situazione difficile.
L’associazione romana amici di Israele ha quindi voluto organizzare la presentazione di questo libro, seguendo l’esempio di quanto avviene sia all’interno del mondo ebraico diasporico, sia nel piccolo Stato mediorientale continuamente minacciato da alcune delle più feroci dittature dei nostri tempi, per ricordare alcune delle più grandi tragedie degli ultimi 100 anni, ma anche e soprattutto per far conoscere quanto fatto da alcune (sempre troppo poche) persone per opporsi ad ogni sorta di atrocità e satrapia.

Associazione Romana Amici di Israele

      Elena Lattes (segretaria)

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